DAL 1 GENNAIO 2017 TUTTI I TV E I DECODER DOVRANNO AVERE A BORDO HEVC E DVB-T2, E L’ITALIA DOVRÀ RESTARE ALLINEATA ALLE DECISIONI DELL’ITU PER GLI STANDARD DI TRASMISSIONI.
necessariamente avere a bordo il tuner di seconda generazione e il decoder H.265 /HEVC. La conferma arriva dalla conversione in legge del decreto Milleproroghe. All’Articolo 3 “Proroga di termini in materia di sviluppo economico”, si legge:
“5. Al fine di favorire l’innovazione tecnologica, a partire dal 1º gennaio 2013 per gli apparecchi atti a ricevere servizi radiotelevisivi venduti dalle aziende produttrici ai distributori di apparecchiature elettroniche al dettaglio sul territorio nazionale non si richiede la presenza di un sintonizzatore analogico. Al fine di assicurare ai consumatori la migliore qualità di visione dell’alta definizione, a partire dal 1º luglio 2016 gli apparecchi atti a ricevere servizi radiotelevisivi venduti dalle aziende produttrici ai distributori di apparecchiature elettroniche al dettaglio sul territorio nazionale integrano un sintonizzatore digitale per la ricezione di programmi in tecnologia DVB-T2 con tutte le codifiche approvate nell’ambito dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU). Per le medesime finalità, a partire dal 1º gennaio 2017 gli apparecchi atti a ricevere servizi radiotelevisivi venduti ai consumatori nel territorio nazionale integrano un sintonizzatore digitale per la ricezione di programmi in tecnologia DVB-T2 con tutte le codifiche approvate nell’ambito dell’ITU. Per le successive evoluzioni delle codifiche, gli obblighi previsti dal presente comma decorrono rispettivamente dal diciottesimo e dal ventiquattresimo mese successivi all’approvazione da parte dell’ITU. Con regolamento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sono indicate le codifiche che devono considerarsi tecnologicamente superate, in ordine alle quali non sussistono gli obblighi previsti dal presente comma”»
Non si fa mai riferimento all’HEVC ma agli standard ITU e l’HEVC è già tra quelli approvati. Dopo due anni dall’arrivo di un nuovo standard di codifica i TV venduti dovranno avere quello standard e se domani l’ITU dovesse approvare un H.266 o un altro codec in ambito broadcasting dopo due anni questo codec dovrà essere adottato.
La normativa ha effetto solo per i prodotti, non per le trasmissioni. L’Italia potrà andare avanti a trasmettere in DVB-T e Mpeg4 senza problemi: non esiste infatti obbligo di passare al DVB-T2.